VIDEOART YEARBOOK 2017
L’annuario della videoarte italiana | XII Edizione
Aula Magna di S. Cristina, giovedì 25 maggio, ore 17.30-20.30
In collaborazione con
Sezione CoMe del Dipartimento delle Arti
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici
Anche quest’anno si terrà, per la XII edizione dall’ormai lontano 2006 in cui questa manifestazione ha preso il via, l’ormai classico Videoart Yearbook, a cura di un comitato scientifico formato da Renato Barilli, Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Pasquale Fameli, Silvia Grandi, Fabiola Naldi. Si ripeterà la variante già adottata l’anno scorso, di proporre cioè un numero di quattro “personali” dedicate a videoartisti già emersi nelle precedenti edizioni. A ciascuno di essi verrà concesso un tempo di circa 20-25 minuti, in modo da presentare un numero adeguato di opere così da farne apparire chiaramente lo stile. I prescelti, in ordine alfabetico, sono Filippo Berta, Rita Casdia, Christian Niccoli e Debora Vrizzi. Ma anche attraverso questa formula rarefatta sarà possibile documentare la grande ampiezza di soluzioni consentite dal mezzo video. Filippo Berta va a sorprendere fenomeni di una realtà scomoda, o addirittura irritante, come sarebbe la furia scatenata di un branco di lupi che azzannano la bandiera nazionale, o il coro di banchettanti che succhiano un brodo con vistosa e voluta infrazione delle regole del galateo. Rita Casdia è straordinaria rappresentante delle soluzioni ottenute per via di computergrafica, capaci di creare delle originali animazioni, talvolta ricorrendo anche a materie plastiche per modellare delle statuine uscenti dalle crepe dei muri come insetti. Christian Niccoli, a gara con Berta, fissa dei fenomeni di falsa naturalezza, come sarebbe quello di riempire uno specchio d’acqua con tranquilli soggetti protetti da salvagenti, cullandosi pigramente sulle onde. Infine Debora Vrizzi rappresenta efficacemente il versante delle soluzioni antropologiche, andando a sorprendere il delizioso dialogo di due sposi ottantenni che si confessano a vicenda, con riferimento agli abiti sessuali della loro lunga convivenza. Al solito è stato designato un padrino di eccellenza, nella persona di Lorenzo Balbi, che dal prossimo luglio sarà il Responsabile Area Arte moderna e contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei mentre, mentre in qualità di curatore della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ha già accolto in questa sede una passata edizione del nostro Yearbook, del resto facendo seguito alla Presidente della Fondazione che già abbiamo avuto l’onore di avere come nostra madrina.